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Sino ai mosaici di S. C. circa: vedi figg. 1-3): la vastità del periodo e l’infinita quantità di monumenti rendono vana la determinazione di princìpi unici o di etichette riepilogative, solo illusoriamente più facili per l’arte greca. , dell’imperatore e della sua corte, prima dell’esplosione di forze centrifughe sul piano geografico con la moltiplicazione delle sedi imperiali), l’immenso territorio dell’Impero, le «periferie», include un’estrema varietà di ambienti multietnici, culture – anche materiali –, sostrati e identità provinciali e cittadine ben al di là dei differenti stati giuridici.

Roma, Musei Capitolini. Fig. ). Germania, Monaco di Baviera, Glyptothek. L’espressione «arte plebea» ha in genere prevalso su quella di «arte popolare» e nella critica italiana e internazionale è adoperata tra virgolette – così come del resto previsto sin dalla sua origine. Semmai sono state tante le puntualizzazioni nel tempo, come quella che a ragione tende a sfumare ogni facile assimilazione tra «arte plebea» e «arte provinciale». È inoltre definitivamente compiuto il superamento di un dualismo nel senso di un’esatta separazione tra due correnti autonome, sebbene neanche Rodenwaldt e Bianchi Bandinelli non ne negassero la coesistenza in parti decorative, però separate, sugli stessi monumenti; donde l’attenuazione del loro collegamento troppo drastico con gruppi sociali tutt’altro che omogenei (vedi infra).

C. 3 Gli Antonini verso la «crisi» Bibliografia ragionata Capitolo 8. C. 3 Verso un nuovo ordine: Diocleziano e l’età tetrarchica Bibliografia ragionata Capitolo 9. 5 Alcune «capitali» tardoantiche Bibliografia ragionata Parte quarta GENERI Capitolo 10. 7 Dai Severi al Tardoantico: nuovi linguaggi Bibliografia ragionata Capitolo 11. 4 Il rapporto delle immagini con gli effigiati Bibliografia ragionata Capitolo 12. 3 Il dibattito su collocazione pubblica o privata delle opere d’arte Bibliografia ragionata Capitolo 13.